Telefono silenzioso, birretta, quaderno per gli appunti: si comincia.
Provo a capire com’è fatto il sito.
Non c’è un percorso predefinito. Posso fare come credo sia più opportuno per me. E questo mi piace: il bello dell’autoapprendimento è che io decido come muovermi in base alle mie esigenze, in base ai miei ritmi, che solo io posso conoscere.
Noto un altro aspetto: sembra essere suggerito (non imposto!) un percorso da seguire. Il menu sulla destra dello schermo riporta diverse attività, che seguono tutte la stessa numerazione: il primo numero è il 101. Tema: gli articoli. C’è un’attività sugli articoli di grammatica, ci sono degli esercizi, e degli esercizi di ascolto. Ci sono poi dei dialoghi e una sezione di vocabolario, sempre numerati con il 101. Oggi seguirò questo codice e farò tutte le attività contrassegnate da quel numero.
Da dove inizio?
Di nuovo: noto una grande libertà: ciascuno di noi conosce il proprio metodo per studiare una lingua straniera. Chi si affida alla grammatica, poi fa un esercizio per vedere se ha capito quello che ha letto, poi ascolta o legge dei testi dove il fenomeno descritto dalla grammatica sia particolarmente frequente; chi fa esattamente il contrario, partendo da un testo dove un fenomeno linguistico occorra in più occasioni, provando a intuire il funzionamento di quel fenomeno e controllando, solo alla fine, se la grammatica descrittiva smentisce o conferma le sue opinioni.
Da un lato, insomma, c’è lo studente che deve capire prima di fare, deve conoscere la regola prima di applicarla o trovarla in un testo; d’altro tipo è invece lo studente che prima prova, poi capisce, che mette la grammatica come punto di arrivo, non come punto di partenza. Io appartengo a questa seconda specie: per me non importa capire subito: capisco dopo, ma prima o poi capisco!
Libertà, dicevo. Voglio iniziare dalla grammatica? Lo posso fare. Voglio iniziare dall’ascolto? Lo posso fare.
Libertà che, e questo mi sembra ottimo, non vuol dire anarchia: sono comunque guidato da una numerazione, dai codici che mi segnalano che quegli esercizi, quegli articoli sono legati tra loro, un po’ come fossero tante parti di una stessa unità didattica, perfettamente modulabile e ritagliabile sulle mie necessità, sui miei bisogni di apprendimento e sulla mia, e solo mia, specificità come studente.
(Continua al più presto. Intanto visita il sito nonparlofrancese.com)