È il momento della grammatica!
Ieri ho fatto delle ipotesi dopo aver ascoltato un testo per più volte. Le mie ipotesi erano sul funzionamento degli articoli determinativi e indeterminativi in francese.
Inizio la mia sessione di studio riascoltando il testo di ieri. Devo dire che lo ricordavo abbastanza bene, e che un ulteriore ascolto a mente fredda mi consente di avere qualche conferma in più sulle ipotesi fatte ieri.
Comunque: passo alla grammatica!
Sezione grammatica del menù a destra, articolo 101.
Inizia il testo, e sembra quasi una narrazione: la prima cosa che noto è che non trovo l’algida rigidità descrittiva delle grammatiche vecchio stile. No: questa spiegazione mi sta portando dentro il funzionamento della lingua, sebbene lo faccia in maniera piuttosto semplice, e niente affatto banale.
I riferimenti con l’italiano, la mia lingua, aiutano, eccome se aiutano, soprattutto me, che sono principiante. I puristi forse storceranno il naso, però una riflessione è importante: io ho un sistema linguistico di riferimento. Ce l’ho, lo uso, e lo conosco bene: è la mia lingua madre, l’italiano che parlo da quando sono nato e che studio da quando ho sei anni. Perché non sfruttarlo, per evidenziare le similitudini o le differenze tra le due lingue? Perché non riconoscere che già parliamo, che già abbiamo fatto una riflessione metalinguistica nella nostra vita?
La descrizione grammaticale conferma le mie ipotesi sul sistema degli articoli, sia determinativi, sia indeterminativi. Mi dice, ovviamente, qualcosa in più, e mi aiuta a notare un paio di elementi che non mi erano saltati all’occhio. Le spiegazioni sono corredate da esempi precisi e sono della giusta lunghezza: non mi annoiano, non mi danno troppe informazioni, però non cadono nemmeno nella iper-semplificazione di alcune grammatiche per stranieri, che trattano gli studenti come se non avessero gli strumenti per capire, per analizzare.