di Roberto Gamberini
Garage, baguette, brioche, chapeau. E penso di aver esaurito tutto quello che so dire in francese (e che ovviamente non sono sicuro di aver scritto bene…). Tolti i nomi di qualche buon vino, di un paio di salse famose, di diverse squadre del campionato di calcio francese, ho come l’impressione che il mio vocabolario sia tutto qui.
Sono stato in Francia qualche volta, amo molto la letteratura francese, soprattutto gli autori a cavallo tra otto e novecento (autori che, beninteso, leggo in traduzione). Mi piace molto il cinema francese, soprattutto quelle commedie corali un po’ lente. Nella mia città c’è anche un centro culturale francese, e un’Accademia che occupa una delle più belle ville che Roma possa offrire. Tanti gli eventi organizzati, sia dal centro culturale, sia dall’Accademia, eventi ai quali mi piacerebbe molto poter partecipare, se solo capissi di cosa stiamo parlando.
Da qui la mia motivazione: provo a studiare il francese per potermi avvicinare a una cultura ricchissima, per essere in grado di superare una certa ritrosia, da parte dei nostri cugini d’oltralpe, per chi si ostini a usare la lingua di Londra per chiedere un Kir Royal a Parigi, e, non ultimo, per poter godere di quelle sonorità melodiche, raffinate e terribilmente sexy.
Per un corso in presenza, per ora, non ho tempo.
Un insegnante per un corso individuale costa troppo.
Ho già studiato un’altra lingua online e ho fatto dei progressi quasi inaspettati: voglio provare anche col francese.
nonparlofrancese.com sembra proprio quello che sto cercando: un sito fatto da insegnanti madrelingua esperti nella didattica online che mette a disposizione parecchi materiali gratuitamente. Anche io sono un insegnante: insegno italiano a stranieri. Posso dire di avere una certa competenza in queste tematiche, e so riconoscere dei prodotti interessanti da banali specchietti per le allodole messi in piedi alla meno peggio.
Provare non costa niente, mi dico.
Trois, deux, un: si parte!